
Chi sono
Cresciuto tra le montagne della Valle d’Aosta, mi sono sempre sentito affascinato dalla storia e dalle storie che queste terre raccontano. Dopo anni di lavoro nel settore tecnologico, ho deciso di seguire una strada diversa, lasciando che la mia passione per il passato e la mia immaginazione trovassero spazio tra le pagine di un romanzo.
Con La mucca di Napoleone, il mio romanzo d’esordio, ho voluto intrecciare la ricca storia della mia terra con le emozioni umane universali, dando vita a un racconto che celebra la semplicità della vita rurale e il tumulto delle grandi vicende storiche. Attraverso la voce di Maurice, il giovane pastore protagonista, e la sua amata mucca Fleurette, esploro temi di lealtà, coraggio e crescita personale.
Quando non scrivo, amo percorrere i sentieri alpini, lasciandomi ispirare dalle montagne che da sempre sono la mia casa. Vivo ad Aosta con la mia famiglia, dove continuo a nutrire la mia passione per la narrazione e per le piccole storie che, come le montagne, sanno attraversare i secoli.
Poetica del Mistero
Nel mio mondo narrativo, il mistero non è un segreto da decifrare ma una sostanza che impregna la realtà. Non abita nei prodigi, ma nel modo in cui la luce si rompe sul ghiaccio, nel silenzio che precede la tempesta, nello sguardo di chi intuisce che qualcosa, appena oltre la soglia, lo osserva.
Credo in una scrittura che non spieghi, ma riveli senza rivelare: che lasci al lettore la vertigine del non sapere. Le montagne, la neve, le pietre, gli uomini che le abitano — tutto vibra di una presenza invisibile che non si mostra mai del tutto. Il fantastico, in questo senso, non nasce dal soprannaturale, ma da una crepa nel reale, da un respiro che attraversa le cose e le rende vive.
Cerco la poesia dell’incompiuto, quella che non consola ma interroga. Perché solo ciò che resta nell’ombra, ciò che sfugge al controllo, può davvero farci intuire il sacro che si nasconde nella materia del mondo.










